Peeling

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Descrizione

Medicina Estetica Cremona - Peeling

Peeling: con l’età, la cute tende a perdere la sua naturale capacità di rinnovarsi per desquamazione, infatti il tempo medio di rinnovamento di una pelle matura è circa il doppio di una pelle giovane. Trattamenti che accelerano l’eliminazione delle cellule cornee, aumentano la velocità di formazione di nuove cellule dell’epidermide. Per ripristinare la freschezza ed un aspetto giovane della pelle, e ridarle luminosità, è necessario periodicamente pulirla a fondo, soprattutto nel viso, ma anche in parti del corpo più soggette a usura, aumentando la desquamazione dell’epidermide e rimuovendo le particelle oleose espulse dalle ghiandole sebacee localizzate nella parte profonda della cute. Tutto questo può essere garantito da un processo, in genere chimico, definito PEELING, che aumenta l’esfoliazione dello strato corneo, con rimozione delle cellule morte, eliminazione delle impurità cutanee, stimolazione della produzione di collagene, formazione di microvasi e sostituzione della pelle vecchia con tessuto nuovo.

Approfondimento

Il Peeling chimico e’ una metodica che, negli ultimi anni, e’ divenuta sempre piu’ popolare nel trattamento di alcune patologie cutanee e per migliorare l’aspetto estetico. Il peeling (dal termine inglese “to peel”) consiste nell’applicazione sulla cute di uno o piu’ agenti chimici esfolianti e/o irritanti per un tempo sufficiente ad interagire con strati cellulari sempre piu’ profondi dell’epidermide e successivamente del derma

I risultati ottenibili sulla cute dipendono dalle sostanze, dal tempo di applicazione e dagli accorgimenti adoperati. Gli esfolianti adoperati sono numerosi. Quelli che vengono piu’ frequentemente e con maggior successo utilizzati sono il TCA (Acido tricloroacetico), la resorcina, l’acido salicilico e l’acido glicolico. In questi ultimi tempi, tra i peeling ad azione superficiale, si sta sempre piu’ affermando l’uso dell’acido piruvico. L’azione del peeling dipende dal tempo di applicazione, dalla concentrazione e dal solvente.

Il peeling  garantisce lucentezza della pelle ed elimina gli inestetismi cutanei, e può essere realizzato a vari livelli di profondità, pertanto si parla convenzionalmente di peelings superficiali, medi e profondi. Naturalmente si parla di una terapia di esclusivi uso medico, in quanto, per scegliere la sostanza da utilizzare, è essenziale una precisa diagnosi del tipo di problema, nonché la corretta applicazione della tecnica. Presso il nostro centro vengono utilizzati peelings professionali di vario tito, per rispondere ad una vasta gamma di esigenze, Alcuni di questi peelings  introducono la nanotecnologia nel campo della medicina estetica, per trattamenti personalizzati e modalità di impiego più agevoli e sicure, senza stress per il paziente, e con immediato recupero. La nanotecnologia consiste in microsfere di veicolante del diametro di un milionesimo di mm, sulle quali si fanno assorbire le sostanze che devono essere portate nello spessore del derma. Il diametro estremamente piccolo di tali particelle permette una diffusione della sostanza da veicolare estremamente omogenea e veloce, offrendo al contempo una enorme superficie di contatto col bersaglio.

I risultati ottenibili sulla cute dipendono dalle sostanze, dal tempo di applicazione e dagli accorgimenti adoperati. Gli esfolianti adoperati sono numerosi. Quelli che vengono piu’ frequentemente e con maggior successo utilizzati sono il TCA, la resorcina, l’acido salicilico e l’acido glicolico.

Peeling all’acido piruvico

In questi ultimi tempi, tra i peeling ad azione superficiale, si sta sempre piu’ affermando l’uso dell’acido piruvico. L’azione del peeling dipende dal tempo di applicazione, dalla concentrazione e dal solvente. Applicato sulla cute l’acido piruvico penetra velocemente e raggiunge, in poco piu’ di un minuto, il derma papillare, determinando un eritema molto leggero, paragonabile a quello ottenibile con acido glicolico.

Controindicazioni

Le controindicazioni piu’ importanti al peeling con acido piruvico sono rappresentate da infezioni cutanee in atto (es. herpes recidivanti), malattie del connettivo, psicosi, allergie a sostanze utilizzate nel peeling o nel decorso successivo. Nella selezione del paziente occorre inoltre valutare il fototipo cutaneo (i fototipi I-III secondo Fitzpatrick con cute sottile e ridotta componente delle ghiandole sebacee danno i migliori risultati), il grado di fotoinvecchiamento e la presenza di cicatrici o cheloidi. Modalita’ d’uso Previa una detersione con un prodotto specifico, e l’utilizzo di una soluzione a base di etere e/o alcool al fine di rimuovere il film idrolipidico, l’acido piruvico viene applicato per un tempo variabile da pochi secondi ad alcuni minuti, fino alla comparsa di un intenso ma fugace eritema o arrivando al raggiungimento del frost. L’agente viene quindi tamponato con una soluzione acquosa di bicarbonato e successivamente viene applicata una crema idratante e lenitiva.

L’acido piruvico ha una azione cheratolinica, antimicrobica e sebostaticache lo rendono indicato per i trattamenti di acne anche in fase attiva.

Effetti collaterali

L’acido piruvico viene generalmente ben tollerato, senza mostrare effetti collaterali sistemici. A livello locale l’applicazione e’ associata ad una immediata sensazione di bruciore, facilmente sopportabile e di rapida scomparsa. I vapori emessi possono risultare pungenti ed irritanti per la mucosa congiuntivale, e, quando inalati, per quella respiratoria superiore. Nei giorni successivi al peeling puo’ verificarsi una transitoria desquamazione del viso e, raramente, solo i pazienti con fototipo scuro possono andare incontro ad iperpigmentazione transitoria.

Trattamento post-peeling

Nella settimana successiva al peeling viene consigliata una terapia antibiotica locale, uno schermo solare ed eventualmente l’assunzione di antistaminici per os nei trattamenti piu’ aggressivi. Una seduta con acido piruvico puo’ essere ripetuta ogni 15-20 giorni, per un periodo variabile a seconda dei casi e delle indicazioni, fino al raggiungimento del risultato desiderato. Il paziente potra’ successivamente utilizzare domiciliarmente gli usuali trattamenti di mantenimento della terapia acneica.

Conclusioni

L’utilizzo dell’acido piruvico in dermatologia sfrutta l’azione seboregolatrice, levigante e di blocco evolutivo nell’acne microcistica e papula-pustolosa, particolarmente apprezzate dal paziente sul piano soggettivo gia’ nei giorni successivi alla prima applicazione e, successivamente, permette di ottenere un’azione schiarente con effetto di maggiore luminosita’ e un miglioramento della grana cutanea con un rassodamento della cute del viso per deposizione di nuove fibre collagene a livello dermico.

Questo trattamento va ripetuto ogni tre settimane circa, a seconda dell’indicazione, alternandolo a pulizie del viso professionali, ed all’uso domiciliare costante di prodotti per la detersione e l’idratazione.

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